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Se in estate piove tanto

Dopo una primavera eccezionalmente piovosa – a Milano è risultata essere la più piovosa degli ultimi 128 anni – anche l’estate 2024 si sta rivelando non essere da meno, registrando un numero di precipitazioni abbondantemente superiori alla media degli ultimi 10 anni, sia in termini di numero di giorni di pioggia che di mm caduti (dati Fondazione OMD).

Se cittadini e cittadine devono fare i conti con una “bella stagione” piovosa, i parchi urbani non possono fare a meno di seguire l’andamento del meteo e adeguarsi di conseguenza.

Come molti dei nostri visitatori più affezionati avranno notato infatti, tanta pioggia significa una crescita rigogliosa di piante che, grazie all’acqua e al suolo umido, ricevono una maggior quantità di nutrienti essenziali per le loro funzioni vitali e quindi per la loro crescita. Nelle settimane passate abbiamo visto i prati del Parco trasformarsi: dopo ogni giornata di pioggia la vita è esplosa in ogni sua forma con specie erbacee alte e rigogliose, gemme e fiori colorati ovunque e tantissimi insetti quali farfalle, api, coleotteri, cavallette, libellule e molti altri. Insomma, la biodiversità al Parco è evidente grazie all’abbondanza di acqua e alle alte temperature della stagione.

Questi affascinanti paesaggi e tanta biodiversità, oltre a essere causati dalle frequenti precipitazioni, sono frutto anche dell’impossibilità da parte dell’Ente Parco di intervenire tempestivamente nella regolare manutenzione che prevede il taglio dell’erba nelle aree di fruizione. Occorre sapere infatti, che quando l’erba è troppo bagnata non è possibile intervenire con i macchinari per il taglio ma è necessario aspettare che si asciughi prima di procedere con la manutenzione. Inoltre, dopo abbondanti piogge, il terreno è molto morbido, se non fangoso, e il rischio di attraversare i prati con i mezzi pesanti per il taglio è quello di creare solchi e deturpare gli spazi che a quel punto prima della fruizione dovrebbero essere sistemati con nuovi interventi.

Ecco perché se l’estate è particolarmente piovosa, la natura si diffonde e non è possibile intervenire immediatamente con tagli e manutenzione. Chi opera nell’ambito del verde sa bene che le attività sono scandite prima di tutto dal meteo e dai tempi della natura.

La stessa regola vale per i prati naturali che il Parco lascia crescere per la produzione di fieno (circa il 20% del totale delle aree prative del Parco): in questi giorni i nostri visitatori noteranno delle particolari distese d’erba che sembrano le onde di un mare dorato ma sono piccoli mucchietti di erba tagliata. Tra una pioggia e l’altra, dove possibile, le cooperative che si occupano della manutenzione del Parco hanno tagliato l’erba alta ma, prima di poterla raccogliere in rotoballe e portarla via, sanno che devono attendere che l’erba si asciughi e sia pronta per la raccolta.

L’erba alta negli spazi di fruizione o l’erba tagliata e non raccolta non sono dunque il risultato di incuria ma la trasformazione del paesaggio quando la manutenzione segue i ritmi della natura.

Piuttosto che programmare corse al taglio non appena spunta il sole o frenetiche raccolte nel momento in cui l’erba è adeguatamente asciutta, seguiamo il meteo e i ritmi della natura, godendo della trasformazione del paesaggio e delle meravigliose forme di vita che un parco urbano è in grado di accogliere nonostante la vicinanza con strade, traffico e cemento. Per questo, invitiamo i nostri visitatori a fare altrettanto, di godere della bellezza della natura sotto casa in attesa che faccia il suo corso. Con un po’ di pazienza, nei prossimi giorni e settimane torneranno le giornate di sole e il Parco provvederà a tagliare l’erba dove previsto e a raccogliere il fieno già tagliato. Dopo tutto, si viene al Parco per trovare il giardino in stile inglese o per staccare dalla città e immergersi nella natura?

Vi aspettiamo al Parco!

 

 

 

 

 

 

 

 

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