SOS fauna selvatica: giovane civetta davvero in pericolo?
In questo periodo dalle calde temperature, la natura continua il suo ciclo e sono diverse le specie che stanno portando avanti la delicata fase della riproduzione. Tra queste ci sono anche quegli animali, meno appariscenti e molto elusivi, che hanno sviluppato una specifica strategia per sopravvivere e cacciare durante la notte: i rapaci notturni.
In particolare, protagonista di questa storia è una giovane civetta che come unica sua colpa ha avuto la sfortuna di trovarsi nella cosiddetta “fase 2 ” di crescita e incontrare l’uomo.
La fase 2 per gli uccelli è rappresentata da quel momento in cui il nido inizia a stare stretto, le prime penne si iniziano a formare, ma è ancora troppo presto per volare. In questo delicato momento quindi, non risulta strano potersi imbattere in uccelli privi del piumaggio da adulto, che zampettano a terra e che non volano. Ma attenzione: questo non significa assolutamente che sono stati abbandonati dai genitori naturali, si tratta infatti di una naturale fase della loro crescita, e gli adulti sono lì (anche se non li riusciamo a vedere) pronti a dare loro cibo e soprattutto protezione. In questa fase non vanno spostati o presi, e i propri cani vanno tenuti lontani e al guinzaglio.
La giovane civetta in questione si trovava proprio in questa situazione, nei pressi di un’area frequentata da diverse persone e quindi molto vulnerabile. Purtroppo si è imbattuta in un fruitore che, non conoscendo la biologia e il comportamento di questi animali, pensando si trovasse in difficoltà, l’ha raccolta e tenuta in condizioni non idonee alla sua natura, compromettendone così la stessa sopravvivenza. Per fortuna l’intervento di altre persone ha fatto sì che venisse allertato il nostro Servizio di Vigilanza che, intervenendo immediatamente, ha portato l’animale al sicuro nel più vicino Centro Recupero per la fauna selvatica, al fine di poterlo far crescere e prevedere per lui un sicuro ritorno in natura.
Con questa storia vogliamo porre nuovamente l’attenzione al corretto comportamento rispetto la fauna selvatica del Parco che non può essere detenuta, nè trattenuta.
Solo in caso di ferite o situazioni di pericolo per l’animale, va contattato il nostro numero di vigilanza o il più vicino centro recupero per la fauna selvatica. Con un intervento non adeguato infatti, i rischi sono quelli di arrecare dei danni alimentari agli animali, e di farlo abituare al contatto umano, condizioni che li condannerebbro all’incapacità di sopravvivere in natura.
Il nostro aiuto più grande, se gli animali non sono feriti, è di lasciarli dove sono, permettendo alla loro natura di tutelarli.
Il nostro Parco è un grande bacino di biodiversità: accogliamone l’importanza e rispettiamo la vita e i ritmi di tutti, giovani esemplari compresi.
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