Il Parco Nord Milano si estende per circa 600 ettari tra i quartieri della periferia nord di Milano. La sua ideazione risale alla fine degli anni ’60, ma è solo nel 1975 che viene riconosciuto dalla Regione Lombardia come parco regionale. La sua gestione è affidata ad un Consorzio composto dai sei Comuni intorno al Parco e della Provincia di Milano.
Il parco sorge in un contesto tra i più densamente urbanizzati d’Europa, caratterizzato dalla presenza di storiche fabbriche (oggi quasi del tutto scomparse a seguito della de-industrializzazione) e grandi quartieri edilizi che, nel tempo, hanno saldato la periferia nord di Milano al suo hinterland senza alcun disegno urbanistico.
Grazie all’istituzione del Parco, i residui appezzamenti agricoli scampati alla cementificazione e condannati a scomparire in breve tempo, sono stati in parte bonificati, rinverditi ed attrezzati per la fruizione pubblica; in parte sono rimasti intatti, a testimonianza delle profonde modificazioni subite dal territorio.
I disegni illustrano la trasformazione del territorio del Parco dal 1983, anno dei primi interventi di riqualificazione, al 2004: vengono riportati tre stadi intermedi, la situazione nel 1988 e nel 1993, 1998, a testimonianza di una metodologia di intervento “in progress”. Le aree colorate in verde rappresentano gli interventi di risistemazione realizzati nel corso degli anni, essenzialmente boschi, prati e filari.
I primi significativi interventi di forestazione risalgono al 1983, quando furono messe a dimora alcune migliaia di pianticelle che oggi mostrano già un buon livello di crescita.
La zona della “montagnetta” sorge sulla ex discarica delle scorie d’altoforno delle vicine acciaierie Breda, ed è uno dei luoghi più rappresentativi del Parco: non solo per la portata dell’intervento di bonifica e successivo recupero ambientale che ha impegnato il Consorzio dall’86 all’88, ma anche per il valore simbolico che ha assunto agli occhi dei cittadini: quella che un tempo era una zona abbandonata e degradata, oggi è una collina fiorita aperta alla fruizione di tutti i cittadini.
Tra il 1993 e il 1998 oltre all’espansione delle aree interessate agli interventi, bisogna considerare anche la manutenzione continua delle aree già sistemate: gli sfalci delle radure, i primi diradamenti forestali, l’impianto di specie arbustive nel sottobosco.
Infatti i primi rimboschimenti, oramai diventati veri e propri boschi con piante di un’età media di 25 anni, sono il simbolo del lavoro intrapreso, del recente passato, di una scommessa vinta. Il Parco Nord così si è trovato a partire dalla fine degli anni ’90 per la prima volta, a dover gestire problemi di tipo agroforestale.
I boschi più maturi, oltre 60 ettari, e i filari che bordano i percorsi ciclopedonali, sono composti da piante ora alte 15-20 metri e necessitano di essere seguite passo passo nella loro crescita e nel loro sviluppo, pena l’ammaloramento, l’indebolimento, il rischio di danni e pericoli al pubblico, uno sviluppo di crescita scorretto.
Nel corso del 2000 il settore di gestione del Parco ha dato avvio ad un progetto innovativo di gestione forestale: attraverso la tecnologia GPS (rilevamento satellitare) sono stati raccolti i dati sulle caratteristiche, lo stato di salute e la storia degli interventi realizzati relativi alle singole piante disposte a filare. Un lavoro analogo è cominciato nel corso del 2001 per le particelle dei boschi: in questo caso si doveva tenere conto anche di molteplici fattori che condizionano i boschi quali ad esempio la loro dimensione, la loro funzione ecologica, la fruizione intensa e le problematiche che ne derivano.
Il Parco Nord Milano attualmente può contare su circa 350 ettari di verde, organizzati in zone boschive, radure, filari, macchie arbustive, siepi e piccoli specchi d’acqua. Oggi il parco continua con la metodologia di lavoro utilizzata in tutti questi anni ad espandersi e a crescere, consapevole del proprio ruolo sociale, urbanistico e ecologico. I nuovi lotti di rimboschimento, con le piccole piantine di poche decine di centimetri protette dai tutori sono il simbolo del parco che cresce, dell’investimento nel futuro. Ma è la gestione e manutenzione del verde che meglio esprime la metodologia di lavoro utilizzata: a problematiche nuove, sono state trovate soluzioni nuove, tecnologicamente avanzate, per riuscire a mantenere quello standard di qualità del verde, quella cura e manutenzione, che i cittadini si sono abituati a vedere, e che fanno del Parco Nord Milano un esempio concreto di sviluppo sostenibile per tutta la città, similmente a quanto avviene in altre importanti città europee.
Un luogo di qualità, dunque, dove tecnologia, creatività, passione e serietà professionale si incontrano per soddisfare le aspettative dei frequentatori e rispondere ai bisogni profondi della città.