Il sistema acque del Parco
L’acqua è uno degli elementi più importanti e caratteristici del Parco, il quale è caratterizzato dalla presenza di canali, piccoli stagni, laghetti e specchi d’acqua più grandi che, insieme al tratto di Seveso che scorre entro i confini del Parco, formano un reticolo irriguo di oltre 11 km.
Nel Parco sono presenti tre bacini d’acqua di grandi dimensioni come il Lago di Niguarda, il Lago di Bruzzano ed il Lago Nord di Cinisello Balsamo, insieme ad uno un po’ più piccolo dove sorge il padiglione Oxy.gen, dedicato al tema del respiro, sede di conferenze e spettacoli, accanto al polo di ricerca scientifica farmaceutico Zambon, a Bresso.
Il Parco Nord, però, non ha sorgenti naturali: tutta l’acqua necessaria ad alimentare questo complesso sistema idrico avviene tramite un sistema di irrigazione artificiale.A parte il tratto del torrente Seveso, infatti, tutti i corsi e i bacini d’acqua del Parco sono stati realizzati dall’uomo, prendendo l’acqua dal Canale del Villoresi (che collega il Ticino all’Adda) e da alcuni pozzi nei comuni di Milano, Bresso e Cinisello Balsamo. L’artificialità del sistema di approvvigionamento, comunque, non significa che non ci troviamo in un ambiente naturale.
Il sistema dei Laghetti del Parco Nord, infatti, è un ecosistema a tutti gli effetti in cui è possibile trovare flora e fauna tipica degli ambienti umidi. Il collegamento con il canale Villoresi, infatti, costituisce un corridoio ecologico in grado di creare uno scambio di biodiversità con la fauna presente nelle sue acque, provenienti dal Ticino, che arricchisce i bacini del Parco di specie ittiche e non solo. Per questo motivo, inoltre, il parco è stato inserito nel progetto di connessione della Rete Ecologica Regionale (R.E.R.). La fauna proveniente dal Villoresi, inoltre, attira uccelli, anfibi e rettili che contribuiscono ad aumentare la biodiversità del Parco. In questo contesto, molto importanti sono state anche le piantumazioni che hanno seguito i lavori di costruzione dei laghetti.
Le zone umide sono degli habitat molto importanti dal punto di vista della biodiversità, tanto che sono protette da una convenzione apposita: la Convenzione di Ramsar 1971, sulle zone umide di importanza internazionale; rappresentano cruciali punti di passaggio per le specie migratorie che le utilizzano come zone di sosta e di alimentazione (stepping zones) o come siti di nidificazione.
Il fiume Seveso
Il Seveso è un fiume a carattere torrentizio lungo 52 chilometri e attraversa le province lombarde di Como, di Monza e Brianza e di Milano.
Nella zona nord di Milano, appena fuori il capoluogo, il torrente Seveso assume pendenze minime e attraversa una significativa e relativamente continua successione di spazi liberi. Per quanto riguarda la zona del parco e nei suoi pressi, la vegetazione riparia è per di più di tipo arboreo, mentre il substrato sembra essere costituito da materiali dalla granulometria più grossolana che fine.
Il Seveso, nell’ultima parte del suo tratto, è famoso per le esondazioni periodiche durante gli anni, soprattutto nel quartiere Niguarda a Milano.
Negli ultimi anni, per cercare di tamponare questo problema, si è deciso di costruire una serie di vasche di laminazione, che hanno la funzione di contenere le acque del fiume, che straripa, durante le inondazioni: il progetto prevede gli stanziamenti garantiti dallo Stato, dalla Regione e dal Comune di Milano, il quale ha incaricato alla società MM i lavori futuri.
Nel giugno 2017 Regione Lombardia ha diffuso una nota in cui si spiega che l’area di laminazione nel Parco Nord avrà una superficie di circa 38mila metri quadri che permetterà di trattenere l’acqua del Seveso in caso di esondazione fino a 250mila metri cubi.