Back on top

SOS fauna selvatica: pipistrelli

Nel periodo estivo si possono intensificare i lavori per la riparazione o manutenzione di tetti e solai, che per noi possono essere eventi di semplice routine, ma per la fauna selvatica rappresentano azioni che toccano luoghi preziosi e a volte unici in cui rifugiarsi o riprodursi.

La storia che vi raccontiamo parla di due pipistrelli che sono stati ritrovati per caso da due attenti cittadini amanti della natura. Vedendo per terra due macchie nere si sono avvicinati e hanno visto che si trattava di due pipistrelli in difficoltà e hanno chiamato immediatamente il numero d’emergenza della vigilanza del Parco.

Nello stesso punto del ritrovamento c’erano anche due piccoli della stessa specie, purtroppo però morti.

Ricostruendo l’antefatto del ritrovamento, si ritiene che siano caduti, o fatti cadere, da un punto sopraelevato riconducibile a un sotto tetto di una casa, probabilmente caduti sulla strada a seguito di alcuni lavori effettuati. Per fortuna la coppia di cittadini, accortasi della presenza di questi animali, ha fatto sì che potessero ricevere le adeguate e immediate cure.

Alla chiamata ha risposto il servizio di vigilanza del Parco Nord Milano, ufficio Guardiaparco e GEV, che ha immediatamente accolto i due pipistrelli, al fine di procedere alla loro identificazione e rilevamento di eventuali ferite o danni.

Gli animali apparivano disidratati ma attivi, sono stati identificati come la specie Pipistrello di Savi (Hypsugo savii). Sono stati idratati ed alimentati correttamente, anche con il supporto dei ragazzi del Servizio Civile Universale, e una volta raggiunta la condizione idonea alla loro liberazione sono stati riportati con successo in natura.

Questa storia ci da spunto per avere delle informazioni in più sui chirotteri, ovvero i pipistrelli, mammiferi crepuscolari notturni dalle grandi strategie di volo e di caccia, che possiamo trovare anche molto vicino a noi. Ad esempio, nelle nostre case sono molti i punti di rifugio invernale, temporaneo o estivo che essi possono trovare, come potete osservare da questa immagine.

Chi sono i chirotteri?

Il termine “chirottero” deriva dal greco Chiroptera, dall’unione delle due parole χείρ chéir, “mano” e πτερόν pterón, “ala” che fanno proprio riferimento a una delle caratteristiche uniche di questi animali, ovvero quella di avere gli arti anteriori collegati a quelli inferiori e strutturati in ala. La plica dermica, in genere di colore scuro, si chiama patagio ed è molto elastico. Le “dita” sono soprattutto fornite di unghie che consentono l’ancoraggio a superfici e lo spostamento su diverse tipologie di terreni.

I chirotteri rappresentano l’ordine di mammiferi, in grado di volare, che come numero di specie, è secondo solo all’ordine dei roditori.

Diverse sono le tecniche di caccia, a seconda della specie, così come gli ambienti frequentati che possono variare anche in diversi siti per singolo animale nell’arco di un anno. Infatti, i pipistrelli sono animali sensibili alle temperature estreme, ma anche piccole variazioni di gradi possono portare al risveglio o comunque allo spostamento verso altre zone per gestire le loro necessità di sopravvivenza. Può capitare ad esempio, di depositare la legna come scorta in estate e, nel momento di servircene in inverno, trovarci un pipistrello in letrago. In questo caso occorre fare molta attenzione perché un risveglio brusco per loro può essere fatale, in quanto il metabolismo, reso lento per risparmiare

energia, costretto ad accelerare potrebbe provocare gravi conseguenze per la loro vita.

Il ciclo di vita dei pipistrelli, animali insettivori nel nostro territorio, prevede la fase di nascita di un solo piccolo per femmina in genere nel periodo da giugno ad agosto.

 

 

 

 

 

Straordinario poi, è il loro sistema di orientamento basato sulla ecolocalizzazione: dalle narici o dalla bocca, a seconda della specie, emettono delle vibrazioni che rimbalzando nello spazio circostante riproducendo nel loro cervello un sorta di immagine tridimensionale della realtà. Questo aiuta loro a spostarsi, anche velocemente, e localizzare prede in volo.

Ricordiamo inoltre che tutti i chirotteri appartengono alle specie particolarmente protette per la legge nazionale (Legge 11 febbraio 1992, n.157 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”) e che pertanto vanno rispettati, imparando come convivere con loro oppure, in caso di presenza nelle nostre abitazioni, come gestire il ritrovamento in totale sicurezza e tutela per noi e per loro.

Solo in caso di ferite o situazioni di pericolo dell’animale, va contattato il nostro numero di vigilanza (02 241016284) o il più vicino centro di recupero per la fauna selvatica. Con un intervento non adeguato infatti, i rischi sono quelli di arrecare dei danni alimentari agli animali, e di farli abituare al contatto umano, condizioni che li condannerebbe all’incapacità di sopravvivere in natura.

Il nostro aiuto più grande, se gli animali non sono feriti è di lasciarli dove sono, permettendo alla natura di tutelarli.

Il nostro Parco è un grande bacino di biodiversità: accogliamone l’importanza e rispettiamo la vita e i ritmi di tutti, giovani esemplari compresi.

n/a