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Nuovi progetti di riqualificazione ambientale

Oltre 10 ettari di aree trasformate a verde in compensazione all’opera idraulica per il torrente Seveso

Il Parco Nord Milano si consolida e acquisisce in proprietà ben 109.000 metri quadrati di nuova superficie (quasi 11 ettari) che nei prossimi mesi saranno ricoperti di verde con aree boschive, filari, prati e percorsi fruibili. 

Le nuove aree che entrano a far parte del patrimonio del Parco si trovano nei  Comuni di Bresso e di Cormano (area ex-Item, area Fondazione Ca Granda e area Fondazione Alfonso Pini) e sono spazi oggi in parte in disuso e cementificati, sui quali Parco Nord Milano interverrà con dei progetti di riqualificazione, incrementando il capitale naturale secondo i criteri naturalistici che da sempre caratterizzano i progetti del Parco.

Nelle aree boschive previste verranno messe a dimora fino a 2.500 piante per ettaro tra alberi e arbusti autoctoni, per rinvigorire ulteriormente il polmone verde di Milano. Le superfici verdi infatti apportano benefici al territorio in modo particolarmente efficace quando sorgono in contesti fortemente urbanizzati come la città di Milano, sia in termini di qualità dell’aria, grazie all’assorbimento di anidride carbonica, che di mitigazione dell’isola di calore urbana, contribuendo a ridurre le temperature estive nelle aree limitrofe e contrastando gli effetti dei cambiamenti climatici in città.

Tali progetti di riqualificazione rientrano nel più ampio progetto di compensazione ambientale relativo alla realizzazione di una vasca di contenimento delle acque del torrente Seveso che il Comune di Milano realizzerà con MM spa in un’area del Parco Nord Milano al confine con il Comune di Bresso. Al fine di compensare l’area verde che verrà sostituita dall’opera idraulica, necessaria per mettere in sicurezza le zone abitate danneggiate sistematicamente dalle esondazioni del torrente Seveso, Parco Nord Milano riqualificherà un’area complessiva circa tre volte più grande.

«L’opera, che non ha trovato il consenso unanime del territorio, è un progetto che viene ospitato dal Parco per rispondere alla pianificazione pubblica relativa alla riduzione dei rischi di esondazione del torrente Seveso che vivono gli abitanti dei quartieri di Milano. Il Parco, anche grazie alla collaborazione con i Comuni di Milano e Bresso e con Regione Lombardia, ha ottenuto rilevanti compensazioni che andranno a migliorare la qualità ambientale del territorio e contribuiranno alla decementificazione di un’area ex-produttiva attualmente in stato di abbandono» afferma il Presidente del Parco, Marzio Marzorati.

Nello specifico, verranno trasformate alcune aree oggi cementificate e quindi impermeabili in aree verdi e permeabili, contribuendo ad aumentare l’infiltrazione dell’acqua nel suolo e quindi a limitare il flusso delle acque meteoriche nel bacino del Seveso. Particolare attenzione è volta inoltre a migliorare la qualità delle acque del Seveso e a riqualificarne parte dell’alveo e delle sponde sia per metterle in sicurezza da fenomeni erosivi che ne condizionano la stabilità soprattutto durante i fenomeni di piena, che per rendere più efficienti tratti del corridoio manutentivo lungo le sponde del torrente.

«Siamo convinti che le opere pubbliche anche impattanti possano essere realizzate con le dovute precauzioni ambientali tutelando il territorio. Il Parco sin dall’inizio ha lavorato in tal senso» continua il Presidente, «le compensazioni sono il necessario investimento per aumentare il valore ambientale del Parco e sostituire, aumentandola notevolmente, la copertura arborea che viene sottratta con l’opera idraulica. L’operazione di compensazione è anche il frutto di una positiva collaborazione tra le istituzioni che ha permesso  che la questione ambientale diventasse elemento di progettazione dell’opera; in questo senso il Parco Nord Milano ha saputo affrontare con coerenza e competenza questa importante sfida. Auspico che nel prossimo futuro il Parco Nord possa ulteriormente ampliarsi includendo nuove aree della Città Metropolitana, consolidando in questo modo la sua vocazione di cura e valorizzazione del suolo, della natura in città e della fruizione culturale e sociale».

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