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Fruizione del Parco Nord

Scritto da Tomaso Colombo    Lunedì 21 Aprile 2008 10:09

4. FRUIZIONE DEL PARCO

  Anno
Area di residenza 1999 2000 2001 2002 2003 2006
Bresso          9,0        13,2        10,4        12,3          8,9        15,8
Cinisello Balsamo        13,3        18,9        16,8        12,0        21,0        13,0
Sesto S.Giovanni        16,7        18,0        12,1        17,0        13,9          9,8
Milano (zona9) [1]        48,6        33,8        36,7        17,7        30,1        19,2
Milano (altre zone)1        14,5        11,3        19,0
Cormano          2,2          5,5          2,8          2,3          2,3          1,4
Cusano          2,4          2,3          2,5          2,7          2,5          3,3
Altri comuni (Milano)          7,8          8,4          7,9          7,6          7,5        12,8
Altre province lombarde             –             –          3,0          3,7          1,2          3,7
Altre regioni             –             –          7,8        10,0          1,3          1,9
Totale         100         100         100         100         100         100

Tab.1  Andamento variabile “Area di residenza”

  • Per quanto riguarda l’aspetto della fruizione, un elemento senz’altro interessante è quello di analizzare l’andamento della variabile “Area di residenza” delle persone che si recano al Parco (serie storica 1999-2006). Come si può notare dalla tabella riportante i dati nella serie storica, l’indicatore che ha un peso più consistente nella popolazione del Parco è “Milano”, a cui è associata nelle rilevazioni una percentuale sempre superiore al 30%, con delle eccezione nel 1999 e nel 2003 in cui è superiore al 40%.
  • Rispetto agli altri comuni di residenza Sesto S.G. è secondo come peso nel campione, e si alterna negli anni con il Comune di Cinisello; a tutti e due i comuni è sempre associata una percentuale inferiore al 20%. Il quarto Comune come peso percentuale nel campione è Bresso: in tutte le rilevazioni, questo Comune ha associato un dato che oscilla intorno al 10% e, tra il 2003 e il 2006 si registra un aumento considerevole del 7% circa (16%).
  • Mentre il quinto è l’indicatore “Altri comuni”, che supera come peso percentuale Cormano e Cusano, e ha un aumento (+ 5% circa) tra il 2003 e il 2006; questo dato in aumento potrebbe significare un ampliamento del bacino di utenza del Parco ad altri comuni della Provincia di Milano.
  • L’indicatore “Altre province lombarde”, non presente nelle rilevazioni del 1999 e del 2000, rimane stabile nel periodo dal 2001 al 2006 (diminuzione solo nel 2003), intorno al 3%.
  • Mentre l’indicatore “Altre regioni”, non presente nel 1999 e nel 2000, ha un andamento anomalo nel campione in quanto dal 2001 al 2002 ha un aumento di poco rilievo, dal 2002 al 2003 ha una forte diminuzione assumendo un valore non rilevante, che mantiene anche nel 2006.
  • Dal 2002 l’indicatore “Milano” è stato scorporato in altri due indicatori: “Milano (zona 9)” e “Milano altre zone”. Una tendenza da evidenziare è quella per cui all’interno dell’indicatore “Milano” i due sottoindicatori si alternano come peso percentuale. Mentre nel 2002 lo scarto tra i due era di 3 punti percentuali ed era “Milano (zona 9)” a pesare di più, nel 2003 il rapporto si inverte e la differenza tra i due diviene di circa il 20%. Nel 2006 i due indicatori assumono lo stesso peso nell’indicatore globale “Milano” e hanno un valore del 19% circa. Questi trend si possono spiegare con un progressivo allargamento del bacino di utenza del Parco ad altre zone di Milano, che non siano quelle prettamente limitrofe ai suoi confini.
  • L’aumento del peso percentuale del Comune di Bresso e di quello di Milano, in particolare dell’indicatore altre zone, a scapito dei Comuni di Sesto S.G. e Cinisello, indica come gli interventi di riqualifica delle zone industriali e l’intervento infrastrutturale per favorire gli accessi al Parco, con le passerelle, hanno avuto l’effetto positivo di distribuire la popolazione dei fruitori in maniera più omogenea nei comuni associati al Consorzio.
  • Parallelamente a questa tendenza, si registra una maggiore presenza dei fruitori provenienti da altri comuni non consorziati e da altre Province lombarde: quest’ultimo dato è interessante per far emergere come il Parco abbia un bacino d’utenza sempre più ampio negli anni, che si allarga al di là dei Comuni del nord Milano, estendendosi anche a quelli di seconda cintura dell’area metropolitana e ad altre province.
  • È necessario sottolineare inoltre che le rilevazioni sono state condotte nell’area Ovest del Parco, dove è collocata la sede del Consorzio; la concentrazione delle rilevazioni in questa zona potrebbe aver sottostimato nel campione il valore associato alle aree di residenza più lontane da questa: Milano-Affori e Niguarda.
  Tempo di permanenza al parco  
Area di residenza Fino a 2 ore Oltre 2 ore n.d

Dati 2006

Bresso 22,6 10,9 3,6 15,8
Cinisello Balsamo 15,7 11,5 17,9 13,0
Sesto S. Giovanni 9,6 12,8 10,7 9,8
Milano (zona9) 23,3 19,3 10,7 19,2
Milano (altre zone) 13,2 21,8 25,0 19,0
Cormano 2,3 0,6 0,0 1,4
Cusano 4,0 2,8 3,6 3,3
Altri comuni (Milano) 6,3 12,6 7,1 12,8
Altre province lombarde 1,4 4,2 17,9 3,7
Altre regioni 1,2 2,8 0,0 1,9
n.d. 0,3 0,8 3,6 0,1
Totale 100 100 100 100

tab.2 Segmentazione variabile “tempo di permanenza al Parco”  rispetto a “Area di residenza”- Dati 2006

  • In questa tabella si può vedere come la variabile “Tempo di permanenza al Parco” sia segmentata rispetto a quella “Area di residenza”: i dati ci permettono di inferire il profilo, rispetto all’area di residenza, delle persone che si fermano al Parco “Fino a 2 ore”, “oltre 2 ore” e “n.d.”.
  • Gli indicatori che hanno maggiore peso rispetto a “fino a 2 ore” sono “Bresso” e “Milano zona 9”, che hanno un valore associato nel 2006 del 23% circa; queste due aree di residenza sono le uniche ad avere un valore associato significativamente sovrastimato rispetto a quello dell’intero campione.
  • Per quanto riguarda l’indicatore “Oltre due ore” di permanenza al Parco: i valori percentuali più alti sono associati a “Milano altre zone” e “Milano (zona 9)” ( 20% circa); solo “Milano (altre zone)” ha un valore sovrastimato rispetto al dato riferito all’intero campione, insieme a “Sesto S: Giovanni”.
  • Si potrebbe ipotizzare che la permanenza al Parco per più di due ore stia ad indicare che il soggetto, compiendo un viaggio più lungo per raggiungere il Parco, in particolare nel caso di “Milano (altre zone)”, sia motivato dalla voglia di rimanere al suo interno un tempo che si può considerare più lungo (oltre le 2 ore). Invece i fruitori che abitando più vicino al Parco (a Bresso e in Milano, zona 9), compiendo un viaggio breve e meno dispendioso di tempo, possono fermarsi per un tempo più breve (meno di 2 ore).
  Frequenza di visita al Parco  
Area di residenza ogni settimana ogni mese più raramente No so, non ricordo Dati 2006
Bresso 23,7 18,4 10,3 13,3 15,8
Cinisello Balsamo 16,4 16,0 10,9 3,3 13,0
Sesto S.Giovanni 9,7 14,1 9,6 10,0 9,8
Milano (zona9) 31,7 21,1 10,6 6,7 19,2
Milano (altre zone) 7,0 16,8 28,5 20,0 19,0
Cormano 2,2 0,8 1,7 0,0 1,4
Cusano 2,7 5,9 2,3 6,7 3,3
Altri comuni (Milano) 5,1 4,3 16,9 6,7 12,8
Altre province lombarde 0,8 1,2 5,6 16,7 3,7
Altre regioni 0,5 0,8 3,6 6,7 1,9
n.d. 0,3 0,8 0,0 10,0 0,1
Totale 100 100 100 100 100

Tab.3 Segmentazione variabile “frequenza di visita al P” rispetto a “Area di residenza”- dati 2006

  • Si può notare come le persone che frequentano il Parco più assiduamente siano anche quelle che hanno la residenza nei Comuni che hanno una quota di territorio confinante con il Parco maggiore. “Milano (zona 9)”, “Bresso” e “Cinisello B.” hanno un valore associato sovrastimato rispetto al dato riferito all’intero campione nell’indicatore “ogni settimana”; in “ogni mese” le aree di residenza prese in considerazione hanno un calo dei valori associati, ma rimangono sovrastimate rispetto al totale.
  • I residenti in “Milano (zona 9)”, “Bresso” e “Cinisello B.” si fermano maggiormente, rispetto agli altri soggetti, per un tempo inferiore alle due ore (vedi Tab.2), ma con una frequenza superiore nel tempo.
  • Mentre i soggetti che si fermano al Parco maggiormente, rispetto agli altri, per un tempo superiore alle due ore sono i residenti in “Sesto S.G.” e in “Milano (altre zone)”: solo i secondi risultano avere un valore sovrastimato nell’indicatore “più raramente”, insieme ad “altri comuni (Milano)”.
  • Il comune di Milano nella zona 9 e quello di Bresso hanno una rilevante quota del territorio comunale confinante con il Parco. In particolare il Comune di Bresso è circondato dal Parco per tre lati, inoltre gli interventi strutturali svolti dal Consorzio negli ultimi anni, hanno consentito di abbattere alcune barriere che ostacolavano l’accesso al Parco dal territorio di questo Comune: l’ingresso di via Gramsci è stato reso più agevole grazie alla sistemazione della rete che delimita l’aeroporto, le sponde del Fiume Severo sono state bonificate ed è stato costruito un ponte pedonale che lo attraversa.
  • Quindi la maggiore esposizione del Comune di residenza, al territorio occupato dal Parco, sembra essere positivamente correlata con una maggiore frequentazione del Parco nel tempo, ma negativamente con il tempo di permanenza del singolo accesso. Le percentuali associate ad “Altri comuni (Milano)” confermano questa ipotesi: l’indicatore presenta una percentuale in linea con quella dell’intero campione nell’indicatore “oltre due ore” di permanenza al Parco (vedi Tab.2) e ha associato un peso sovrastimato nell’indicatore “più raramente” nella frequenza di visita.
 

Anno

 Frequenza di visita al Parco 2001 2002 2003[2] 2006
Tutti i giorni 4,5 7,9 8,6 4,3
3-5 volte la settimana 11,9 11,2 13,2 10,8
1-2 volte la settimana 27,6 22,3 28,8 23,6
1-2 volte al mese 23,6 21,0 25,3 26,7
Meno di una volta al mese 12,9 19,6 18,2 21,9
Oggi è la prima volta al Parco 4,3 1,6 4,9 9,6
Non sono mai stati al Parco 15,0 16,0    
Non so, non ricorda     0,9 3,1
Totale         100         100         100         100

tab.4 Andamento variabile “frequenza di visita al PN”

  • La variabile “frequenza di visita al PN” ha un andamento composito nella serie storica delle rilevazioni (2001-2006). In tutte le rilevazioni la percentuale associata più alta è quella dell’indicatore “1-2 volte alla settimana”, seguito da uno scarto del 2-3% da quello “1-2 volte al mese”; nella rilevazione del 2006 si registra un ribaltamento del peso percentuale di questi due indicatori. La somma dei valori associati a questi due indicatori è del 50% circa, quindi la metà del campione per rispondere alla domanda sulla frequenza di visita al Parco ha scelto le modalità 1-2 volte alla settimana o al mese nelle rilevazioni considerate.
  • L’indicatore “tutti i giorni” mostra un andamento variabile, con un aumento percentuale dalla rilevazione del 2001 a quella del 2003 (+4%circa), mentre nel 2006 diminuisce sotto la soglia del 5%, tornando quindi ad un valore del 4%.
  • L’indicatore “meno di una volta al mese” ha un aumento dal 2001 al 2002, nel 2003 rimane stabile per poi aumentare ancora nel 2006 (20% circa). l’aumento di “1-2 volte al mese” e di “meno di una volta al mese” potrebbe essere in linea con l’allargamento del bacino d’influenza del Parco, considerando che si potrebbe ipotizzare che all’aumentare della distanza del Comune di residenza del fruitore aumenti la distanza temporale tra gli accessi, ma anche la durata del singolo accesso.
  • Infatti anche l’indicatore “oggi è la prima volta al Parco” ha un aumento di 5 punti percentuali circa nella rilevazione del 2006, rispetto a quella del 2003. Mentre gli indicatori che segnalano una presenza continuata al Parco (“tutti i giorni” e “3-5 volte alla settimana”) sembrano diminuire in tutta la serie storica e in particolare anche nel 2006; questo dato non è da interpretare come una minore presenza di fruitori che si recano al Parco con frequenza quasi quotidiana, ma ad una maggiore complessità della popolazione che frequenta il Parco, e quindi ad una maggiore dispersione del campione dei fruitori nei vari comuni di residenza, in linea con l’ipotesi che una maggiore distanza del Comune di residenza dal Parco, provochi una frequenza di accessi più distanziati nel tempo.

Anno

Tempo di permanenza al Parco oggi

2001

2002

2003

2006

meno di 2 ore

60,5

52,7

63,5

59,8

più di 2 ore

39,5

47,3

36,6

37,3

Non so/

 non ricordo

2,9

Totale

100

100

100

100

tab.5 Andamento variabile “tempo di permanenza al parco oggi” riaggregata[3]

  • Se gli accessi al Parco più distanziati nel tempo risultano in aumento rispetto a quelli quotidiani, questo può essere quindi collegato all’effettivo allargamento del bacino d’utenza del parco, in quanto abbiamo visto che la maggiore esposizione al territorio occupato dal Parco del Comune di residenza sembra essere positivamente correlata con una maggiore frequentazione del Parco nel tempo, ma negativamente con il tempo di permanenza del singolo accesso.
  • Se l’ipotesi è almeno in parte confermata dovrebbe verificarsi un aumento della durata dei singoli accessi, in quanto il fruitore che si reca al Parco meno frequentemente e che ha una residenza più lontana dovrebbe fermarsi al Parco per più tempo, quindi ipoteticamente per più di due ore. Guardando i dati della tabella 5, l’aumento dal 2003 al 2006 dell’indicatore “più di 2 ore” in realtà è poco rilevante.
  • Inoltre Il calo rispetto al 2003 di “meno di 2 ore” di tre punti percentuali circa appare poco significativo, in quanto è sulla soglia dell’errore complessivo delle stime. Si può notare come questi punti percentuali vadano a confluire nella risposta “non so, non ricordo”, riferita al tempo di permanenza al Parco, che abbiamo visto essere composta per la maggior parte da “Milano (altre zone)”, che è anche l’indicatore a cui è associata una percentuale sovrastimata, rispetto al valore totale, nell’indicatore “più raramente” nella variabile “frequenza di visita al parco” e in “più di 2 ore” in quella “tempo di permanenza al Parco” (vedi Tabella 3 e 2).
  • In realtà quindi la durata dei singoli accessi, secondo i dati riportati nella Tabella 5, non sembra essere in aumento, nonostante la tendenza che l’allargamento del bacino d’utenza del Parco potrebbe suggerire.
 

Classe di età

 
 Frequenza di visita al Parco fino a 29 anni 30-44 anni 45-54 anni 55-64 anni oltre 65 anni Dati 2006
 Tutti i giorni 1,7 4,1 2,9 8,9 6,4 4,3
 3-5 volte la settimana 5,7 10,2 8,6 17,7 18,1 10,8
 1-2 volte la settimana 25,1 21,9 28,0 22,6 21,3 23,6
 1-2 volte al mese 26,3 29,1 25,7 22,6 24,5 26,7
 Meno di una volta al mese 22,9 24,7 20,6 17,7 16,0 21,9
 Oggi è la prima volta al Parco 12,0 7,9 11,4 9,7 8,5 9,6
 Non so, non ricorda 6,3 2,0 2,9 0,8 5,3 3,1
Totale 100 100 100 100 100 100

tab.6 Segmentazione variabile “Classe d’età” rispetto a “Frequenza di visita al PN”- dati 2006

  • Le classi d’età più “anziane” del campione, dai 55 a oltre i 65 anni, hanno un valore sovrastimato in “tutti i giorni” e “3-5 volte alla settimana” rispetto al dato riferito all’intero campione di riferimento. Questa correlazione può essere in parte spiegata sulla base del fatto che la classe d’età dai 55 ai 64 anni è anche quella che dichiara maggiormente di recarsi al Parco a portare a spasso il cane, che per altro è un attività che di norma viene compiuta più di una volta al giorno; mentre la classe d’età che comprende i soggetti oltre i 65 anni è quella che utilizza maggiormente gli spazi attrezzati del Parco, in particolare i campi bocce e gli orti sociali, che soprattutto nel periodo primaverile e estivo godono di una presenza numerosa di fruitori durante tutta la settimana.
  • Per quanto riguarda gli indicatori “1-2 volte alla settimana” e “oggi è la prima volta al Parco”, i valori associati risultano essere sovrastimati in relazione alle classi d’età “fino ai 29 anni” e “45-54 anni”. Per quanto riguarda il primo indicatore, questi soggetti potrebbero essere quelli che si recano al Parco durante il weekend per svolgere attività libere, come quelle sportive o ricreative. La correlazione con “oggi è la prima volta al Parco” può essere spiegata per i più giovani con un naturale avvicinamento ad un area che non avevano mai avuto occasione di visitare; per quanto riguarda la classe d’età “45-54 anni”, questi soggetti potrebbero essere quelli più disposti a percorrere, da una zona di residenza marginale rispetto al bacino d’utenza del Parco, il viaggio per raggiungerlo, con l’obiettivo di trascorrere il proprio tempo libero, magari facendo una passeggiata (vedi Tabella 4 di “Oggi al Parco Nord Milano”).

Dalla rilevazione del 2002 l’indicatore “Milano” è disaggregato in due altri indicatori: “Milano (zona 9)” e “Milano (altre zone)”.

Questa domanda nel 2003 e nel 2006 è stata somministrata solo a chi è stato almeno una volta al Parco.

Gli indicatori “meno di un ora” e “1-2 ore” sono riaggregati in “meno di 2 ore”; mentre “3-5 ore” e “più di 5 ore” in “più di 2 ore”.

    venerdì 30, Agosto 2019
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