L’erpetofauna è sempre stata una presenza costante, nel territorio del Parco Nord. I primi studi risalgono agli anni settanta e ottanta, periodo in cui, l’area dell’attuale parco, ospitava già una ricca popolazione di Rospo smeraldino (Bufotes balearicus) e soprattutto, di un piccolo e innocuo rettile, poco comune in Lombardia e piuttosto raro nella Pianura Padana lombarda : il Colubro liscio (Coronella austriaca). La presenza di questa biscia era legata all’abbondanza delle sue prede preferite: piccoli sauri come la Lucertola muraiola (Podarcis muralis) ed il Ramarro (Lacerta bilineata), che qui si trovavano in buon numero. Sempre negli anni ottanta, un altro serpente risultava abbondante, in zona; parliamo del Biacco (Hierophis viridiflavus), specie ben diffusa in pianura e che si nutre, prevalentemente, di roditori.
Durante un’ indagine condotta tra il 2009 e il 2011 nell’ambito del progetto “Connessione ecologica nel sistema delle aree protette del nord milanese”, si è rilevato un calo di presenza sia di Rospo smeraldino che di Colubro liscio: l’espansione delle zone dedicate ai rimboschimenti ed ai prati ad uso pubblico, con conseguente diminuzione degli ambienti agricoli e degli incolti, ha ristretto gli habitat ed i siti di nidificazione di questi piccoli ma preziosi abitanti del parco.
Per contrastare questa tendenza, il Parco Nord Milano ha avviato una serie interventi volti a ripristinare condizioni favorevoli ad anfibi e rettili.
La creazione di pozze artificiali per la riproduzione di rospi e la destinazione di alcuni prati a maggese, con sfalci d’erba ridotti.
Ricordiamo che tutti i serpenti presenti al Parco Nord sono specie innocue, non munite di ghiandole velenose.
La creazione di nuovi laghetti, di canali e la connessione con le acque del canale Villoresi, hanno permesso l’arrivo di un altro piccolo anfibio: il Tritone punteggiato (Lissotriton vulgris).
I tritoni, che a differenza di rospi e rane sono anfibi con la coda – detti, proprio per questo, “caudati”- vivono nei corsi d’acqua a lento decorso, come sono i canali del parco.
Sono stati anche agevolati dalla costruzione delle pozze artificiali per rospo smeraldino.
Anche in questi luoghi (poco più che pozzanghere impermeabilizzate) i tritoni riescono a vivere e riprodursi.
Altro ambiente utilizzato dagli anfibi per riprodursi, sono le fontane del parco: per questo motivo la loro pulizia, in primavera, viene limitata alla rimozione della vegetazione di superficie.
L’anfibio, comunque, più comune, presente in tutti gli specchi d’acqua, è la Rana verde (Pelophylax esculentus), specie molto diffusa, fino a una trentina di anni fa, in tutta la Pianura Padana.
L’utilizzo massiccio di pesticidi in agricoltura e l’introduzione della coltivazione “in asciutta” nelle risaie, né ha determinato la rarefazione nelle campagne coltivate.
Nei luoghi, come il Parco Nord, dove non vengono utilizzati prodotti chimici, la specie riesce a trovare habitat idonei.
Ricordiamo che rospi e rane sono grandi divoratori di piccoli insetti come le zanzare, sia adulte che nei loro stadi larvali.
Tra i rettili presenti, annoveriamo anche varie specie di Tartarughe d’acqua. Sono tutte specie di origine nord-americana, vendute nei negozi di animali.
Molti proprietari, irresponsabilmente, decidono di disfarsi di questi animali , immettendoli nei corsi d’acqua. Un comportamento dannoso per gli ecosistemi naturali, non essendo specie appartenenti alla fauna locale. Purtroppo in ogni laghetto del parco sono presenti queste tartarughe che impediscono il ripristino di una fauna autoctona.
Ricordiamo che il rilascio di animali è vietato dalle Leggi Regionali e dal Regolamento.